venerdì 25 novembre 2011

Lavoro (2)

Esattamente un anno fa, il 25 novembre 2010, scrivevo il post qui sotto. Non è cambiato assolutamente niente, anzi, direi che va peggio., proprio perché nulla è successo. Lo ripropongo, tale e quale.


Il lavoro nobilita l'uomo.E chi non ce l'ha?
E' quasi un anno che non lavoro più, non per mia scelta, e quasi un anno che cerco un nuovo lavoro, che non si trova.
Non so bene se è perchè cerco male, se ho troppa esperienza, se quello che so fare non serve più a niente, se non ho abbastanza fantasia, se è veramente la crisi, se, se, se...
Il fatto è che non lavorare non ti permette di mantenere per sempre la tua indipendenza, e io non voglio dipendere, non ti permette di fare dei progetti, piccoli o grandi che siano.
Il non lavorare ti fa sentire più fragile, indifeso, non ti fa apprezzare il tempo in cui non lavori, che sembra dilatarsi ma non essere mai abbastanza.
Ti fa sentire a disagio, quasi in colpa, se passeggi al sole di giovedì mattina, mentre gli altri lavorano.
Ti fa sentire solo.

venerdì 10 giugno 2011

Lanzarote

Eccomi di ritorno da una settimana di mare e vulcani a Lanzarote, l'isola in bianco e nero: il bianco delle case e il nero della terra lavica.
Che bello sfuggire allo smog e alla pioggia milanese di questi giorni e immergersi in un mare freddo, ma non troppo, e passeggiare sulla lunga spiaggia di Famara con le nuvole che si rincorrono e il sole che ti abbronza e neanche te ne accorgi. E poi la riserva del Papagayo e la spiaggia nera del Golfo e le maree che si alzano e si abbassano in modo così repentino da costringerti a spostare tutto di corsa. E poi, Timanfaya, il vulcano attivo che sobbolle nelle viscere della terra e scalda l'enorme griglia del ristorante ma incute anche un certo timore, perchè, chi può mai saperlo, magari si arrabbia e sommerge tutto di nuovo. E poi, ancora, Cesar Manrique, l'artista che ha reso famosa la sua isola e ha cercato di conservarla nell sua integrità e nei suoi colori: il binaco e il nero e il verde delle finestre.

martedì 29 marzo 2011

Traduzione

Sono quasi al termine di un'opera titanica per le mie forze. la traduzione di un intero libro!
Però che soddisfazione, alla fine, dire: ho tradotto un libro.
E' che l'ho presa troppo di petto, un mese senza soste, gli occhi che bruciano per le troppe ora davanti al computer, la schiena che fa male perchè certo la posizione di scrittura non è delle migliori, però sono praticamente alla fine e, anche se mi pagherano una miseria, sono felice di averlo fatto.
E poi mi è servito anche a riempire il vuoto del non lavoro, a farmi sentire utile, a farmi sentire che potevo fare qualcosa comunque.
Grazie Cri per avermelo proposto!

martedì 4 gennaio 2011

anno nuovo

E' cominciato un nuovo anno, da pochi giorni.
Quante aspettative, desideri, speranze, propositi racchiusi nei pensieri di qualche secondo allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Quanti di questi andranno persi già nelle prime ore del giorno successivo.
Eppure, ogni anno, si ricomincia. Perchè forse abbiamo bisogno di credere che qualcosa di bello ci aspetta dietro qualche angolo che gireremo nel corso del nuovo anno.
Ho sempre avuto un po' di timore nell'esprimere desideri a capodanno, perchè parto sempre con il pensiero che non si avvereranno mai. Un po' è così, un po' sono io che non ci credo mai abbastanza, perchè poi fa troppo male arrendersi all'evidenza della sconfitta, così non gioco neanche.
Vorrei essere diversa, vorrei provare ad esserlo. Forse questo è il mio desiderio per il 2011.